mercoledì 6 novembre 2013

L'intervista rilasciata da Miles Kane per SpeakUp tradotta per voi.


Miles Kane in una recente intervista parla del suo secondo album “Don’t Forget Who You Are”, pubblicato con la Columbia Records.

Con il suo caratteristico accento Liverpooliano…

Credo che la totale ispirazione nel fare questo album provenga dalla volontà di creare un disco da “sabato sera”, sai cosa intendo, un disco che ti tiri su di morale, perfetto per quando sei con i tuoi amici a bere un paio di drinks prima di uscire, come i vecchi cd della Motown Records o (What’s the Story) Morning Glory? degli oasis, o qualsiasi altro disco che susciti le stesse sensazioni. E questo è stato il “blueprint”, il progetto, e quando ne ho parlato con Ian Broundie, che ha prodotto il disco, abbiamo concluso la conversazione scrivendo “Taking Over”, che è una canzone in una sorta di “glam rock’n’roll incalzante” con un grande ritornello in stile “Mersey Beat”. L’abbiamo registrata, e nel momento in cui l’abbiamo ascoltata abbiamo detto:” Wow, è proprio quello di cui stavamo parlando, veramente, facciamone un intero album”. C’erano molte canzoni già scritte e lui mi ha aiutato a ritoccare molte di loro,  a scegliere i pezzi migliori e a sbarazzarmi della roba che non era all’altezza, e lui ha avuto un ruolo importante in tutto ciò, non lo dimenticherò mai, è davvero un grande, e… si è stato davvero un disco divertente da registrare, c’era molta energia e anche quando registravo la parte vocale, non ho voluto mai fare più di tre riprese, perché quando suoniamo dal vivo, a me piace fare “Rahhh” o “Yeahh” capisci, urlare, e penso che nei dischi contemporanei non c’è abbastanza di tutto ciò, è tutto così preciso, ma il senso della musica “Pop” secondo me è vivere l’istante, sentirsi bene. Abbiamo grandi ritornelli, ma all’interno di essi talvolta sono presenti dei “Yeah” o degli urli, e sai li abbiamo lasciati, perché sono veri, e questo è davvero un disco emozionante. Sono molto orgoglioso di averlo fatto.

Ecco il link per il video dell'intervista.


Cheers 

Antonio Schiavo per Miles Kane Italia

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